I servizi per auto passano anche e soprattutto dai luoghi fisici dove acquistare un automezzo, i concessionari che da che mondo è mondo hanno sempre avuto lo stesso aspetto: un luogo ampio abbastanza per esporre i mezzi in vendita, spesso un capannone (o qualcosa di analogo) con un piccolo ufficio nel quale concludere le trattative e stipare i documenti.
La progressiva informatizzazione del mercato dell’auto sta rendendo questi luoghi sempre più obsoleti, almeno nella versione nella quale li conosciamo adesso.
Infatti sempre più aziende produttrici stanno optando per la possibilità di vendere auto online, personalizzando in maniera completamente virtuale le dotazioni di bordo o il colore e altre specifiche. E l’ambito dell’usato non è da meno, con la nascita di portali dove scegliere fra migliaia di mezzi descritti nel dettaglio che non necessitano di essere visti di persona, come era prassi un tempo.
Come diventeranno i concessionari?
I concessionari sono destinati dunque a scomparire? La risposta è “ni”. Il rischio di diventare inutili davanti a uno scenario del genere c’è sicuramente, e d’altro canto non possiamo illuderci che tutti saranno in grado di passare al nuovo modo di essere senza conseguenza: qualcuno sicuramente chiuderà.
Per chi vuole sopravvivere, tuttavia, ci sono delle regole da seguire.
Un ambiente più comodo
I concessionari del futuro saranno sempre più dei luoghi di incontro, oltre che di contrattazione, un po’ come è successo alle banche negli ultimi 15 anni.
Bisognerà renderli più confortevoli, visto che allo stato attuale risultano un po’ freddi. Arredarli con tappeti shaggy alla moda, piante (rigorosamente vere), poltrone e divani e offrire la possibilità di fermarsi a bere o addirittura mangiare qualcosa mentre si ragiona su un acquisto importante: tutti elementi che aiuteranno chi si trova a disagio con la compravendita online.
L’elemento umano
A proposito di antipatia per l’ambiente virtuale, i concessionari hanno sempre funzionato bene nelle piccole comunità, dove il rapporto personale è fondamentale e si ha fiducia nel venditore. Questo approccio dovrà entrare nella forma mentis anche di quei negozi che si trovano nelle grandi città, altrimenti il rischio è di non sopravvivere.
Allargare il plateau dell’offerta
Al momento attuale moltissimi consumatori potenziali sono confusi da cosa sia possibile fare con una macchina: comprarla? Prenderla in leasing? Noleggiarla per un breve periodo? Optare per un car sharing giornaliero? Ci sono tante opzioni possibili, ma anche tante società diverse che offrono quasi sempre solo un servizio alla volta.
Sopravviverà al cambiamento, allora, chi saprà accorpare più necessità in un solo prodotto. Un concessionario in grado di proporre soluzioni personalizzate a seconda del cliente continuerà a lavorare bene: prova ne sia che qualche realtà propone già questo servizio, e i (buoni) risultati non si sono fatti attendere.